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Patologia ortopedica a base ereditaria caratterizzata dalla lassità dell’articolazione coxo-femorale e dalla conseguente evoluzione osteoartrosica.

Può manifestarsi in tutte le razze canine, benché la sua incidenza sia più elevata nei cani di razza grande e gigante. Non c’è alcuna predisposizione legata al sesso.
Può colpire anche i gatti, con maggiore prevalenza nel Maine Coon, Persiano, Devon Rex ed Himalayano, ma solitamente la patologia nel gatto è asintomatica.

 

Eziopatogenesi:

Oltre alla componente genetica, altri fattori non-genetici che possono giocare un ruolo importante nell’evoluzione della malattia sono:

  • Alimentazione Eccessiva o Non Ben Bilanciata
  • Rapido Sviluppo Corporeo
  • Sovrappeso / Obesità
  • Eccessivo Esercizio Fisico
  • Massa Muscolare Inadeguata

 

Diagnosi:

Esame Radiografico che, per effettuare una completa valutazione, consta di 4 differenti proiezioni :

  • Proiezione Ventro-Dorsale “Standard”
  • Proiezione Ventro-Dorsale “A Rana”
  • Proiezione Ventro-Dorsale in Distrazione
  • Proiezione DAR

 

Esame Fisico / Manipolazione dell’Articolazione

Mediante la Manipolazione dell’Articolazione si può valutare il grado di lassità articolare, evocando il Segno di Ortolani e misurando l’Angolo di Riduzione e l’Angolo di Sublussazione.Utilizzando queste misurazioni e valutando lo studio radiografico completo, si può effettuare una Diagnosi Precoce , che oggigiorno viene proposta ai cani appartenent alle razze considerate “a rischio” all’età di 3 – 4 mesi, al fine di poter intervenire, in caso di positività, con un intervento chirurgico di tipo mini-invasivo (Sinfisiodesi Pubica).

 

Diagnosi Precoce della Displasia dell’Anca nel cane giovane

La valutazione precoce delle articolazioni delle anche nei cani in accrescimento ha fornito delle curve di predittività in grado di indicare con buona attendibilità il grado di Displasia d’Anca che il cucciolo potrà sviluppare a crescita ultimata.

La valutazione precoce della Displasia nel cucciolo consente quindi di poter prevedere se le articolazioni svilupperanno una forma displasica in grado di compromettere o comunque abbassare la qualità della vita del cane, e giustificare quindi un trattamento chirurgico preventivo, quando indicato e possibile.

Quando la Displasia è diagnosticata in età precoce è possibile infatti modificare la sua progressione invertendo o bloccando l’evoluzione della patogenesi mediante trattamenti chirurgici appropriati, prima che abbia inizio l’evoluzione osteoartrosica.

La finestra temporale per arrestare lo sviluppo della Displasia con interventi di chirurgia profilattica è molto limitata poiché bisogna intervenire prima che si siano instaurati dei danni irreversibili alla cartilagine articolare, ed in particolare al Margine Acetabolare Dorsale.

La Valutazione Precoce della Displasia dell’Anca richiede un attenta valutazione ed un dettagliato confronto dei dati ottenuti mediante la manipolazione dell’anca e l’esame radiografico, in modo da poter formulare una diagnosi precisa sullo stato dell’articolazione, emettere una prognosi attendibile sull’evoluzione della patologia ed indicare il trattamento più appropriato.

La valutazione del Segno di Ortolani e la Misurazione degli Angoli di Riduzione e di Sublussazione forniscono informazioni qualitative e quantitative riguardanti la lassità articolare e quindi il grado di distensione capsulare, lo stato della cartilagine articolare, la conformazione del bordo acetabolare dorsale ed il riempimento acetabolare.

L’Angolo di Riduzione è correlato all’Indice di Distrazione ottenuto con l’Esame Radiografico in Proiezione Stressata, mentre l’Angolo di Sublussazione è correlato all’ Inclinazione del Bordo Acetabolare Dorsale evidenziabile con l’Esame Radiografico in Proiezione DAR.

 

Terapia

La Displasia d’Anca può essere affrontata con un Trattamento di Tipo Conservativo oppure con un Trattamento di Tipo Chirurgico in base alla gravità della sintomatologia, all’età ed all’utilizzo del paziente, ed in base alle aspettative del proprietario.

 

Trattamento Conservativo
Si basa principalmente su tre aspetti fondamentali da considerare nel loro insieme:

  • Restrizione Dietetica / Controllo del Peso
  • Esercizio Fisico
  • Terapia Farmacologica

E’ dimostrato che il solo controllo del peso ponderale è stato di notevole beneficio nel ridurre la sintomatologia in cani adulti con manifesta osteoartrite secondaria a Displasia dell’Anca e potrebbe essere la sola precauzione necessaria in cani con segni clinici “leggeri”.

Mentre l’Esercizio Fisico al Alto Impatto (Salti od Attività Fisica Vigorosa) è da evitare, l’Esercizio Fisico a Basso Impatto (Lunghe Passeggiate al guinzaglio – Nuoto) è solitamente di grande utilità, poiché stimola il metabolismo cartilagineo, aumenta il “range of motion” dell’articolazione, rafforza i muscoli ed i tendini, incrementando così la stabilità articolare e riducendo quindi il dolore.

 

Trattamento Chirurgico

Le differenti Tecniche Chirurgiche possono essere suddivise in preventive, palliative o procedure di salvataggio:

  • Sifisiodesi Pubica (Preventiva)
  • Duplice Osteotomia Pelvica (DPO) (Preventiva)
  • Denervazione (Palliativa)
  • DARtroplastica (Palliativa)
  • Ostectomia della Testa del Femore (Procedura di salvataggio)
  • Protesi d’Anca (Procedura di salvataggio)

La Sinfisiodesi Pubica e la DPO sono due procedure chirurgiche di tipo preventivo consigliabili laddove una Displasia dell’Anca viene diagnosticata in una fase precoce, prima che si verifichino le alterazioni degenerative secondarie.

L’obiettivo di queste procedure chirurgiche è quello di alterare, indirettamente o direttamente, l’anatomia dell’articolazione coxo-femorale per migliorare la congruità dell’articolazione dell’anca in crescita e per ridurne la lassità articolare.   

 

 

Sinfisiodesi Pubica:

Recente ed innovativa tecnica chirurgica mini-invasiva di tipo preventivo consigliata in cani immaturi predisposti alla Displasia dell’Anca, che può però essere effettuata solamente in un breve periodo della vita del paziente, cioè tra i 3 ed i 5 mesi di età.

L’obiettivo di tale procedura è di aumentare la ventroflessione acetabolare, nel tentativo di diminuire la lassità dell’anca nei cani immaturi, potenzialmente displasici, inducendo una chiusura iatrogena prematura della sinfisi pubica.

Questa semplice procedura aumenta efficacemente la ventroflessione acetabolare, senza complicazioni cliniche pericolose, in quanto provoca una ridotta crescita della pelvi ventrale, con conseguente ventroversione bilaterale dell’acetabolo e quindi maggiore copertura acetabolare delle teste dei femori.

 

Duplice Osteotomia Pelvica (DPO):

Tecnica chirurgica da eseguire in pazienti giovani (< 10 mesi di età), prima che raggiungano la maturità scheletrica e prima che si evidenzino segni radiografici riferibili ad osteoartrosi secondaria.

L’obiettivo della DPO consiste nella correzione della sublussazione della testa del femore mediante 2 osteotomie (pube ed ileo) che permettono la rotazione assiale dell’acetabolo con conseguente aumento della copertura acetabolare dorsale della testa del femore.

Quindi la DPO è una procedura chirurgica di tipo preventivo consigliata in pazienti immaturi che manifestano i segni clinici della Displasia dell’Anca, compreso il dolore e la lassità, ma senza segni di una malattia degenerativa dell’articolazione, poiché eseguendo una DPO nella fase precoce della malattia si ridurranno i danni secondari alla cartilagine articolare.

 

Denervazione

Procedura chirurgica palliativa mirata a ridurre il dolore mediante la rimozione del periostio del margine cranio-laterale dell’acetabolo, con conseguente distruzione dell’innervazione data dalle componenti nervose provenienti dal nervo gluteo craniale e dallo sciatico, e dalla porzione ventrale della capsula articolare, con conseguente distruzione dell’innervazione data dall’otturatore e dal nervo femorale.

L’intervento di Denervazione della capsula articolare coxo-femorale può essere eseguito contemporaneamente al “release” del muscolo pettineo e/o dell’ileopsoas.

 

Ostectomia della Testa del Femore  

Procedura chirurgica di salvataggio che consiste nella rimozione della testa e del collo del femore, con conseguente formazione di una pseudoartrosi e riduzione del dolore dato dallo “sfregamento” delle superfici articolari coxo-femorali non più congruenti.

I risultai migliori si ottengono con pazienti di peso inferiore ai 20 kg, benché la pseudoartrosi che si verrà a formare sarà biomeccanicamente meno stabile di un anca normale ed il “range” di mobilità articolare sarà ridotto.

 

Protesi d’Anca

Procedura chirurgica di salvataggio consigliata in caso di condizioni irrimediabilmente compromesse e che fornisce un efficace ritorno ad una funzionalità articolare di elevata qualità e priva di dolore.

E’ una procedura chirurgica che però deve essere eseguita solamente da chirurghi esperti che hanno percorso un appropriato training, poiché può esitare in serie complicazioni.